Legge sull’ immigrazione Bossi-Fini
Legge sull’ immigrazione(legge 30 luglio 2002 , n° 189 – Legge Bossi-Fini ) nella quale, infatti, fermi restando i molti limiti, viene affermata l’importanza decisiva degli accordi bilaterali con i Paesi di emigrazione, come strumento di gestione dei flussi, soprattutto in riferimento a quegli Stati cui appartengono le maggiori comunità presenti in Italia.Quello dell’immigrazione è un fenomeno dalle proporzioni crescenti, che richiede, per essere ricondotto a dimensioni non esasperate e non patologiche, la graduale, autentica maturazione di una cultura dell’ integrazione, fortemente ispirata a criteri e principi di solidarietà ed ancorata al rispetto dei diritti fondamentali dell’ individuo.
Legge italiana sull'immgrazione - Legge Bossi - Fini |
Come
visto, il problema comincia ad essere percepito
dall’ opinione pubblica e dall’ amministrazione, gli studiosi intraprendono le
prime ricerche sulla condizione degli immigrati ed i più avveduti tra gli Enti
Locali cominciano a supportare le organizzazioni del volontariato, cattolico
prima e poi anche laico, nell’offrire i servizi ai lavoratori stranieri come
alloggi, assistenza sociale, corsi di italiano .
Sono
però anche quelli del grande afflusso di emigranti dai Paesi africani, in
particolare dal Marocco, Tunisia e Senegal, che vanno ad aggiungersi agli altri
gruppi nazionali africani già presenti nel nostro paese (gli eritrei, i somali
e gli egiziani) .
Con
la legge n. 39 del 1990, la cosiddetta “ Legge Martelli” sono numerosissimi gli
immigrati di origine africana che riescono a regolarizzare il loro soggiorno in
Italia, passando così da 99.878 del 1989 ai 238.130 del 1990, mentre gli
asiatici nel 1990 raggiungono il numero di 145.812 .
Nel
corso degli anni ’90 abbiamo assistito ad un’ulteriore crescita di alcuni
gruppi nazionali come i marocchini, i
rifugiati ex jugoslavi, gli albanesi ed i rumeni; mentre altri gruppi vanno
stabilizzandosi, come i filippini ed i senegalesi.
Attualmente
l’Italia è il quarto paese dell’ UE per presenza di stranieri sul proprio
territorio, ma è quello con la più alta incidenza d’immigrati provenienti da
Paesi non comunitari (circa l’88%) e uno di quelli più multietnici.
Su 10 stranieri immigrasti in Italia 4 sono europei (la maggior parte
dell’ Europa centrale ed orientale), 3 africani (dei quali 2 provenienti dall’
Africa settentrionale), 2 asiatici, 1 americano e, in generale, quasi la metà
proviene da paesi vicini geograficamente e politicamente.