Il vostro disco fisso trabocca
di file, tanto che
nemmeno voi ricordate
più cosa contengano.
Per verificare il
contenuto, bisogna
aprirli uno alla volta,
ciascuno con la
propria applicazione:
un’operazione
lunghissima! Come
spesso succede,
esiste un trucco per
risparmiare tempo e
fatica: usare
l’anteprima.
Ogni tanto decidete che è giunta l’ora di dare
una bella ripulita al vostro disco fisso,
eliminando i file inutili e ordinando in
cartelle omogenee tutti gli altri.
Peccato che questa decisione arrivi di solito
quando è già troppo tardi: vi trovate di fronte
a decine di file dai nomi simili, non ricordate
cosa contengono e per di più quando cercate
un file particolare non vi torna alla mente
come l’avete chiamato (eppure vi sembrava
così logico, quando l’avete salvato la prima
volta). A questo punto i più pazienti
cominciano ad aprire i file uno alla volta.
Si tratta però di una soluzione molto lenta:
pensate a quanti secondi dovete attendere per
caricare un programma come MicrosoftWord…
Per fortuna esiste un piccolo trucco che vi
farà risparmiare tempo: l’anteprima.
Anteprima è un piccolo programma
compreso in Windows il cui scopo è
quello di visualizzare velocemente il
contenuto di file diversi. Ecco come usarlo al
meglio. Selezionate il file che volete visualizzare con l’anteprima. Per farlo,
potete usare Esplora risorse (o Gestione risorse), oppure potete
aprire la finestra Risorse del computer.
Fate clic sul file con il tasto
destro del mouse e selezionate Anteprima dal menu a discesa. In
alternativa, potete anche fare clic sul menu File e poi scegliere Anteprima: il
risultato sarà lo stesso. Se tutto va bene, dovrebbe aprirsi una finestra che
mostra il contenuto del documento. Se invece non trovate
la voce Anteprima nei vostri menu, nemmeno su un
documento di Word, probabilmente non avete installato
questa funzionalità. Potete rimediare facilmente: aprite il Pannello di
controllo e fate doppio clic sull’icona Installazione delle applicazioni.
Posizionatevi nella scheda Installazione di Windows e fate doppio
clic sulla voce Accessori.
Mettete un segno di spunta a fianco di
Anteprima: il sistema provvederà a installare quanto necessario.
Dovete naturalmente avere il CD o i file di installazione di Windows,
altrimenti non funzionerà. La finestra
di anteprima
mostra
opzioni
diverse a seconda del
tipo di file che state
visualizzando.
Nell’immagine vediamo
per esempio un documentodi Word.
Facendo
clic su Visualizza e
poi su “Pagina intera”
possiamo visualizzare il
documento pagina per
pagina, come verrà
stampato. Avete anche la possibilità di controllare come si presenta
il documento. Potete aumentare o diminuire la
dimensione dei tipi di caratteri: basta fare clic su uno
dei due pulsanti con la lettera A, quello con la freccia
verso l’alto per aumentare, quello con la freccia verso il basso
per diminuire.
Per modificare le dimensioni della finestra, basta trascinare i
bordi, come si fa normalmente con le altre finestre. Per andare
da una pagina all’altra, basta fare clic sulle frecce nell’angolo in
alto a destra della pagina. Infine, dopo aver visualizzato un documento,
potete anche modificare il documento invocando
l’applicazione con cui è stato creato,
direttamente da Anteprima.
Basta fare clic su
File e poi su “Apri file per la modifica”.
Servizi di Windows
Eccone una breve lista
MS Software Shadow Copy Provider (Xp)
Da disabilitare se non usate il programma di backup di Windows
Ready Boost (Vista)
Da disattivare se non utilizzate le funzioni di espansione della RAM tramite memoria flash
Registro di sistema remoto (Xp) (Vista)
Da disattivare sempre (permette di modificare il registro operando da remoto: molti programmi
lo identificano come un vero e proprio rischio per la sicurezza)
Servizio di indicizzazione (Xp)
Come già detto, conviene disattivare l’indicizzazione dei dischi, eventualmente in favore di un motore
di desktop search
Servizio di segnalazione errori (Xp) (Vista)
Da disabilitare sempre (serve per l’invio a Microsoft delle segnalazioni di errore, sostanzialmente inutile)
Smart Card (Xp) (Vista)
Da disattivare se non si ha un lettore di Smart Card collegato al PC.
Zero configuration Reti senza fili (Xp)
Da disattivare se non si dispone di un’interfaccia di rete wireless
Oltre a questi, segnaliamo altri servizi, legati all’uso del PC in rete: se utilizzate un computer in ambito casalingo, magari connesso ad Internet ma senza essere in rete locale con altri PC, disattivateli tutti senza timore.
Avvisi
ClipBook (Xp)
DDE di rete (Xp)
DDE DSDM di rete (Xp)
Distributed Transaction Coordinator (Xp) (Vista)
Helper NetBIOS di TCP/IP (Xp) (Vista)
Host di periferiche Plug and Play universali / UPnP (Xp) (Vista)
Messenger (occhio: NON c’entra nulla con Windows Live Messenger) (Xp)
Routing e Accesso Remoto (Xp) (Vista)
Telnet (Xp)
Creare file per automatizzare la condivisione
Per automatizzare la connessione
in rete puoi creare un
file batch: apri Blocco note e scrivi
il comando “net use R: \\indirizzo\
condivisione”, dove “indirizzo”
è l’indirizzo IP del computer a
cui vuoi collegarti e “condivisione”
è il nome della cartella condivisa
a cui vuoi accedere;
“R:” è la lettera di unità che apparirà
nella finestra delle Risorse del
computer dopo aver eseguito il
comando.
Scegli “Salva con nome” dal menu del Blocco note, scegli “Tutti i file” nella casella “Salva come” e salva il comando con il nome “AttivaRete.bat” sul Desktop o nella cartella che preferisci. Se vuoi avere il tempo di leggere il risultato del comando, aggiungi una seconda riga che contiene solo il comando “pause”. Per modificare il file batch che hai appena creato, fai clic destro sulla sua icona e scegli la voce Modifica; per eseguirlo fai doppio clic sulla sua icona. Windows ti dà altre due possibilità per semplificare l’accesso alle cartelle di rete.
Apri l’icona “Risorse di rete” e fai clic sul collegamento “Aggiungi risorsa di rete” che trovi nella parte sinistra della finestra; segui la procedura guidata e al termine troverai nella parte destra della finestra un’icona per aprire direttamente la cartella condivisa. Non spostare questa icona sul Desktop, perché in questo modo Windows eseguirebbe una pausa all’avvio e all’apertura della maschera di salvataggio file di qualsiasi programma per tentare di raggiungere la cartella di rete. In alternativa allo script, puoi istruire Windows a ricreare automaticamente la lettera di unità nella finestra delle Risorse del computer a ogni avvio di Windows: apri la finestra Risorse del computer e scegli la voce “Connetti unità di rete” dal menu Strumenti; al termine della procedura metti il segno di spunta nella casella “Riconnetti all’avvio”.
Anche in questo caso l’avvio di Windows sarà allungato da una piccola pausa.
Scegli “Salva con nome” dal menu del Blocco note, scegli “Tutti i file” nella casella “Salva come” e salva il comando con il nome “AttivaRete.bat” sul Desktop o nella cartella che preferisci. Se vuoi avere il tempo di leggere il risultato del comando, aggiungi una seconda riga che contiene solo il comando “pause”. Per modificare il file batch che hai appena creato, fai clic destro sulla sua icona e scegli la voce Modifica; per eseguirlo fai doppio clic sulla sua icona. Windows ti dà altre due possibilità per semplificare l’accesso alle cartelle di rete.
Apri l’icona “Risorse di rete” e fai clic sul collegamento “Aggiungi risorsa di rete” che trovi nella parte sinistra della finestra; segui la procedura guidata e al termine troverai nella parte destra della finestra un’icona per aprire direttamente la cartella condivisa. Non spostare questa icona sul Desktop, perché in questo modo Windows eseguirebbe una pausa all’avvio e all’apertura della maschera di salvataggio file di qualsiasi programma per tentare di raggiungere la cartella di rete. In alternativa allo script, puoi istruire Windows a ricreare automaticamente la lettera di unità nella finestra delle Risorse del computer a ogni avvio di Windows: apri la finestra Risorse del computer e scegli la voce “Connetti unità di rete” dal menu Strumenti; al termine della procedura metti il segno di spunta nella casella “Riconnetti all’avvio”.
Anche in questo caso l’avvio di Windows sarà allungato da una piccola pausa.
Creare gli Utenti di Windows
Nel caso che un unico computer sia utilizzato da più persone, l’icona
Utenti offre l’utile opportunità di creare distinte maschere d’accesso al
computer: potete farvi ricorso per creare tanti profili quante sono le
persone che utilizzano il computer. In questo modo ogni utente potrà
impostare il desktop e le opzioni di alcuni programmi secondo le proprie
personali esigenze.
È anche possibile proteggere il profilo con una password, in modo che sia preclusa ad altri, la possibilità di accedervi per modificare le impostazioni.
Ecco come si procede.
È anche possibile proteggere il profilo con una password, in modo che sia preclusa ad altri, la possibilità di accedervi per modificare le impostazioni.
Ecco come si procede.
- Fate clic sul pulsante Avanti dopo aver avviato la procedura di definizione di una nuova utenza. Digitate un nome utente e fate ancora clic su Avanti.
- Nella finestra successiva dovrete digitare due volte la password. Poiché i caratteri non vengono visualizzati (sono sostituiti da asterischi), la seconda volta “confermerete” quanto digitato nella prima casella. Fate ancora clic su “Avanti”. Nella finestra successiva potete scegliere quali sono gli elementi da personalizzare per quel singolo utente. Il nostro suggerimento è di contrassegnare tutte le caselle, con la sola eccezione di “Menu Avvio”. Fate clic su Avanti e poi premete il pulsante “Fine” per riavviare il computer. Dopo aver riavviato, verrà visualizzata una finestra nella quale devono essere digitati nome utente e password. In base all’utente che accede a Windows vengono caricate le impostazioni corrispondenti. In questo modo è possibile avere sul desktop solo le icone corrispondenti ai propri programmi preferiti, utilizzare la funzione dati recenti per visualizzare i propri documenti aperti ultimamente e, in definitiva, avere il “proprio” computer.
Risparmio energia
Per non sprecare
l’energia elettrica
Sono senz’altro utili le impostazioni
alle quali si accede tramite
l’icona Risparmio
energia. Molte persone tengono
acceso il computer per
parecchie ore al giorno, magari
senza farne un uso ininterrotto.
Si tratta di un’abitudine apprezzabile:
per i circuiti interni di
un PC è molto meno gravosa
questa soluzione rispetto al
succedersi di accensioni e
spegnimenti frequenti.
C’è però un problema: il computer
e le varie periferiche connesse
alla rete elettrica come
monitor, stampanti e modem,
consumano corrente in misura
non irrilevante.
Da questa considerazione, e ancor più dalla necessità di salvaguardare le batterie degli elaboratori portatili, nasce l’utilità del risparmio energetico.
Esistono alcune combinazioni preimpostate che si adattano a configurazioni abbastanza classiche ma molte scelte possono essere gestite dall’utente e in parte dipendono anche dall’hardware di cui si dispone. Molti utenti preferiscono limitarsi a impostare lo spegnimento automatico di monitor e dischi rigidi dopo un periodo di inattività che viene stabilito impostandolo nelle rispettive caselle di riepilogo.
È però più efficiente mettere l’intero sistema in Standby, utilizzando l’omonima casella.
Quando è in questa modalità, il computer può essere considerato “addormentato” e il consumo di energia ridotto al minimo. Sarà sufficiente muovere il mouse per “risvegliare” il sistema, riattivandone componenti e periferiche, a meno che si decida, per ragioni di sicurezza, di impostare una password nella scheda “Avanzate”: in questo caso solo digitando la parola chiave si può nuovamente accedere a tutte le funzioni quando si riattiva il PC dopo la fase di standby. Quando avete stabilito tutte le impostazioni potete provvedere al loro salvataggio assegnando un nome con il pulsante “Salva con nome”.
In questo modo è più rapido cambiare le impostazioni di risparmio energetico quando cambiano le proprie esigenze, anche solo per un breve periodo di tempo. È chiaro infatti che non ha senso disattivare il sistema dopo 2 o 3 minuti di inattività se questo è alimentato dalla rete elettrica. Ma, nel caso di un portatile che si prevede di non poter alimentare per alcune ore, proprio questa può essere la scelta migliore.
Da questa considerazione, e ancor più dalla necessità di salvaguardare le batterie degli elaboratori portatili, nasce l’utilità del risparmio energetico.
Esistono alcune combinazioni preimpostate che si adattano a configurazioni abbastanza classiche ma molte scelte possono essere gestite dall’utente e in parte dipendono anche dall’hardware di cui si dispone. Molti utenti preferiscono limitarsi a impostare lo spegnimento automatico di monitor e dischi rigidi dopo un periodo di inattività che viene stabilito impostandolo nelle rispettive caselle di riepilogo.
È però più efficiente mettere l’intero sistema in Standby, utilizzando l’omonima casella.
Quando è in questa modalità, il computer può essere considerato “addormentato” e il consumo di energia ridotto al minimo. Sarà sufficiente muovere il mouse per “risvegliare” il sistema, riattivandone componenti e periferiche, a meno che si decida, per ragioni di sicurezza, di impostare una password nella scheda “Avanzate”: in questo caso solo digitando la parola chiave si può nuovamente accedere a tutte le funzioni quando si riattiva il PC dopo la fase di standby. Quando avete stabilito tutte le impostazioni potete provvedere al loro salvataggio assegnando un nome con il pulsante “Salva con nome”.
In questo modo è più rapido cambiare le impostazioni di risparmio energetico quando cambiano le proprie esigenze, anche solo per un breve periodo di tempo. È chiaro infatti che non ha senso disattivare il sistema dopo 2 o 3 minuti di inattività se questo è alimentato dalla rete elettrica. Ma, nel caso di un portatile che si prevede di non poter alimentare per alcune ore, proprio questa può essere la scelta migliore.
Rivoluzione informatica
Diverse aziende stanno investendo su quello che potrebbe
essere un salto molto significativo nelle modalità con
cui si usufruisce di informazioni e servizi. In questo
momento, infatti, al centro di una serie molto vasta di
attività c’è il PC, che ha iniziato progressivamente a essere
utilizzato anche per scopi differenti da quello di gestore
ed elaboratore di dati.
I giochi 3D, la riproduzione di film su DVD, l’ascolto della musica sono solamente alcuni esempi del nostro utilizzo quotidiano. Ma se al posto del più tradizionale cabinet del PC ci fosse un altro tipo di dispositivo, per esempio un semplice e piatto display? Un palmare con Pocket PC non è certo un’alternativa sensata alle agendine elettroniche (costa molto di più ed è più complesso accedere alle informazioni desiderate).
Se però provate a pensare al palmare come a un terminale da utilizzare per accedere a informazioni e usufruire di servizi a valore aggiunto, come prenotazioni via Internet, MMS e via dicendo, la prospettiva può essere diversa. Analogamente uno Smart display, monitor “stupido” collegato in modalità wireless (senza fili) a un PC o a un server che viene nascosto in qualche angolo della casa o dell’ufficio, permette di accedere a informazioni e servizi a costi relativamente contenuti, aumentando di fatto il grado di riservatezza dei dati contenuti (non sono ospitati sullo Smart display) e dell’aggiornamento hardware (si potenzia solo il computer a cui è collegato).
Se invece serve una certa capacità di elaborazione locale, magari semplicemente perché non c’è a portata di mano una infrastruttura wireless, un Tablet PC, cioè un computer in grado di gestire direttamente gli appunti scritti a mano con la penna sulla superficie del display, può risolvere diversi problemi senza dover ricorrere a un notebook.
Tutti questi dispositivi, oltre alla portatilità, hanno in comune un display, anche se di dimensioni nettamente diverse, come fonte principale di interazione con l’utente. Ovviamente occorrono anche altri elementi per poter rendere possibile la cosa e il principale è il software, o meglio, i sistemi operativi, ma sembra che Microsoft si stia muovendo in questa direzione. Il nostro modo di interagire con il PC cambierà molto presto... speriamo a prezzi non troppo elevati!
I giochi 3D, la riproduzione di film su DVD, l’ascolto della musica sono solamente alcuni esempi del nostro utilizzo quotidiano. Ma se al posto del più tradizionale cabinet del PC ci fosse un altro tipo di dispositivo, per esempio un semplice e piatto display? Un palmare con Pocket PC non è certo un’alternativa sensata alle agendine elettroniche (costa molto di più ed è più complesso accedere alle informazioni desiderate).
Se però provate a pensare al palmare come a un terminale da utilizzare per accedere a informazioni e usufruire di servizi a valore aggiunto, come prenotazioni via Internet, MMS e via dicendo, la prospettiva può essere diversa. Analogamente uno Smart display, monitor “stupido” collegato in modalità wireless (senza fili) a un PC o a un server che viene nascosto in qualche angolo della casa o dell’ufficio, permette di accedere a informazioni e servizi a costi relativamente contenuti, aumentando di fatto il grado di riservatezza dei dati contenuti (non sono ospitati sullo Smart display) e dell’aggiornamento hardware (si potenzia solo il computer a cui è collegato).
Se invece serve una certa capacità di elaborazione locale, magari semplicemente perché non c’è a portata di mano una infrastruttura wireless, un Tablet PC, cioè un computer in grado di gestire direttamente gli appunti scritti a mano con la penna sulla superficie del display, può risolvere diversi problemi senza dover ricorrere a un notebook.
Tutti questi dispositivi, oltre alla portatilità, hanno in comune un display, anche se di dimensioni nettamente diverse, come fonte principale di interazione con l’utente. Ovviamente occorrono anche altri elementi per poter rendere possibile la cosa e il principale è il software, o meglio, i sistemi operativi, ma sembra che Microsoft si stia muovendo in questa direzione. Il nostro modo di interagire con il PC cambierà molto presto... speriamo a prezzi non troppo elevati!
Una semplice radio FM da inserire nel PC.
Se fino a qualche anno
fa il PC era un oggetto
muto che al massimo
emetteva un bip-bip ogni
tanto, grazie al suo piccolo
speaker interno, oggigiorno
l’audio è diventato talmente
importante che un PC senza
altoparlanti sembra una vera
stranezza.
Se il CD è presente praticamente dappertutto e, diventa sempre più comune anche la ricezione sul computer di programmi televisivi, perché non dovrebbe esserlo una radio? Per chi desidera ascoltare anche sul computer il proprio DJ preferito, Typhoon ha approntato una scheda radio FM senza fronzoli, che si può installare praticamente in ogni PC. La scheda è piuttosto piccola e va inserita all’interno di un alloggiamento di tipo ISA (più lunghi e di color nero rispetto a quelli PCI) a 16 o anche a 8 bit, questi ultimi utilizzati solo sui vecchi computer 386.
L’installazione, a patto di avere un minimo di pratica nell’apertura del cabinet e di destrezza nell’inserire la scheda, richiede solo pochi minuti. Una volta montata la scheda nello slot, si procede a installare il software contenente il programma e i relativi driver dal CD. Collegata all’apposita presa l’antenna flessibile inclusa (che deve essere bene estesa se si vuole una buona ricezione), per ascoltare la radio dobbiamo collegare alla sua uscita un paio di cuffie, degli altoparlanti attivi, oppure utilizzare l’apposito cavetto per collegarla all’ingresso “Line In” della scheda audio del nostro computer, nel qual caso la radio verrà gestita insieme alle altre fonti sonore presenti sul computer.
L’interfaccia è piuttosto elementare, e funziona come una radio qualsiasi, con sintonia, volume, selezione e memorizzazione delle stazioni, funzione radiosveglia e così via. È presente anche un registratore, che però funziona solo se la radio viene collegata alla scheda audio.
Mancano funzioni sofisticate come il Radio Data System, che permetterebbe di visualizzare il nome della stazione ricevuta. La documentazione è il punto più dolente.
Tanto per cominciare, la confezione proclama in bella evidenza la presenza di un manuale in ben sei lingue, italiano compreso. Si rimane quindi parecchio delusi quando si scopre che lo striminzito foglietto incluso è, in realtà, solo in inglese, e la stessa cosa vale per la versione elettronica del manuale inclusa nel CD di accompagnamento. Inspiegabilmente la scatola riporta la possibilità di memorizzare sino a 99 stazioni radio, mentre in realtà ne sono disponibili solo 20. Nel corso dell’installazione della scheda ci siamo scervellati nel tentativo di seguire il manuale, che prevedeva la regolazione di alcune funzioni della scheda tramite un introvabile “ponticello” (jumper).
Solo dopo l’ovvio controllo del manuale in formato elettronico presente sul CD, ci siamo resi conto che il manuale cartaceo faceva riferimento ad alcune caratteristiche della scheda in realtà inesistenti. In campo informatico la documentazione acclusa è quasi sempre insufficiente, ma che non sia corrispondente alle caratteristiche del prodotto è davvero imperdonabile. Se l’antenna viene posizionata correttamente, la qualità dell’ascolto è paragonabile a quella di un normale apparecchio radio. Sinceramente però non vediamo molti motivi per voler installare una simile scheda sul proprio computer.
Rispetto a una radio portatile, la scheda non fornisce alcun particolare vantaggio o automatismo in più, e non la si può spostare. In definitiva, una periferica curiosa ma di dubbia utilità.
Giudizio: La scheda Typhoon permette facilmente di installare una radio sul proprio computer, ma non fornisce alcuna funzionalità in più rispetto a una radio esterna. Pessima la documentazione
Se il CD è presente praticamente dappertutto e, diventa sempre più comune anche la ricezione sul computer di programmi televisivi, perché non dovrebbe esserlo una radio? Per chi desidera ascoltare anche sul computer il proprio DJ preferito, Typhoon ha approntato una scheda radio FM senza fronzoli, che si può installare praticamente in ogni PC. La scheda è piuttosto piccola e va inserita all’interno di un alloggiamento di tipo ISA (più lunghi e di color nero rispetto a quelli PCI) a 16 o anche a 8 bit, questi ultimi utilizzati solo sui vecchi computer 386.
L’installazione, a patto di avere un minimo di pratica nell’apertura del cabinet e di destrezza nell’inserire la scheda, richiede solo pochi minuti. Una volta montata la scheda nello slot, si procede a installare il software contenente il programma e i relativi driver dal CD. Collegata all’apposita presa l’antenna flessibile inclusa (che deve essere bene estesa se si vuole una buona ricezione), per ascoltare la radio dobbiamo collegare alla sua uscita un paio di cuffie, degli altoparlanti attivi, oppure utilizzare l’apposito cavetto per collegarla all’ingresso “Line In” della scheda audio del nostro computer, nel qual caso la radio verrà gestita insieme alle altre fonti sonore presenti sul computer.
L’interfaccia è piuttosto elementare, e funziona come una radio qualsiasi, con sintonia, volume, selezione e memorizzazione delle stazioni, funzione radiosveglia e così via. È presente anche un registratore, che però funziona solo se la radio viene collegata alla scheda audio.
Mancano funzioni sofisticate come il Radio Data System, che permetterebbe di visualizzare il nome della stazione ricevuta. La documentazione è il punto più dolente.
Tanto per cominciare, la confezione proclama in bella evidenza la presenza di un manuale in ben sei lingue, italiano compreso. Si rimane quindi parecchio delusi quando si scopre che lo striminzito foglietto incluso è, in realtà, solo in inglese, e la stessa cosa vale per la versione elettronica del manuale inclusa nel CD di accompagnamento. Inspiegabilmente la scatola riporta la possibilità di memorizzare sino a 99 stazioni radio, mentre in realtà ne sono disponibili solo 20. Nel corso dell’installazione della scheda ci siamo scervellati nel tentativo di seguire il manuale, che prevedeva la regolazione di alcune funzioni della scheda tramite un introvabile “ponticello” (jumper).
Solo dopo l’ovvio controllo del manuale in formato elettronico presente sul CD, ci siamo resi conto che il manuale cartaceo faceva riferimento ad alcune caratteristiche della scheda in realtà inesistenti. In campo informatico la documentazione acclusa è quasi sempre insufficiente, ma che non sia corrispondente alle caratteristiche del prodotto è davvero imperdonabile. Se l’antenna viene posizionata correttamente, la qualità dell’ascolto è paragonabile a quella di un normale apparecchio radio. Sinceramente però non vediamo molti motivi per voler installare una simile scheda sul proprio computer.
Rispetto a una radio portatile, la scheda non fornisce alcun particolare vantaggio o automatismo in più, e non la si può spostare. In definitiva, una periferica curiosa ma di dubbia utilità.
Giudizio: La scheda Typhoon permette facilmente di installare una radio sul proprio computer, ma non fornisce alcuna funzionalità in più rispetto a una radio esterna. Pessima la documentazione
Iscriviti a:
Post (Atom)
Post più popolari
-
Sono diversi i lettori di feed RSS per iPhone ma di così facile da usare e con così tanta qualità generale come Reader ce ne sono veramente...
-
Quando un componente di Microsoft Office si comporta in modo strano, bisogna lanciare nuovamente il suo programma di installazione e ...
-
Questa serie di salvaschermi è dedicata ai pianeti e ai satelliti del sistema solare. Utilizzando un motore 3D di elevata qualità e immagin...
-
7. Limiti di pericolosità della corrente elettrica : Corrente di rilascio: - si intende il valore di corrente per cui il soggetto ...