futuro tecnologico

Un’occhiata al futuro 


Prevedere il futuro è impossibile, ma la maggior parte degli esperti concorda su alcune tendenze che influenzeranno la produzione dei computer che ci portiamo addosso. Il telefono cellulare tenderà ad assumere sempre più funzioni, finendo per confondersi con un PC palmare.
 Solo la dimensione dello schermo, l’autonomia e la selezione di programmi preinstallati resteranno differenti, perlomeno nei modelli più comuni, perché un PC palmare richiede una dimensione dello schermo non inferiore ai tre pollici.

Per superare anche questo ostacolo, bisognerà attendere l’arrivo degli schermi flessibili, già funzionanti nei laboratori dei maggiori costruttori di elettronica come Philips .
Gli schermi flessibili assomigliano agli attuali pannelli a cristalli liquidi, ma sono fatti di uno speciale materiale plastico che si può curvare o arrotolare. In questo modo lo schermo può restare ripiegato nell’apparecchio chiuso, ed essere facilmente estratto quando serve. Un’altra innovazione che troveremo sugli scaffali dei negozi entro qualche anno sarà la carta digitale.

Si tratta di uno schermo ad alta definizione (almeno 200 punti per ogni pollice), inizialmente solo in bianco e nero, con superficie ampia, ottimizzato per mostrare pagine di testo e immagini in modo simile a quanto consente la visualizzazione di un file in formato PDF sullo schermo del computer. L’innovazione sta nel fatto che la carta digitale non ha una fonte di luce interna, che stanca la vista e drena le batterie, ma si comporta come la pagina di un vero libro. Trattandosi di uno schermo può essere “cancellata” molte volte, anche se non è adatta alla visione di filmati o allo scorrimento del testo perché, almeno nei prototipi attuali, soffre di un forte effetto scia.

Sony (www.sony.it) ha già presentato il primo modello di libro elettronico: Sony Librie, per il momento disponibile solo in Giappone, usa uno schermo a toni di grigio che ha la stessa risoluzione di un normale PC portatile, ma è molto più riposante per la vista.
Secondo il costruttore, quattro pile stilo alcaline sono sufficienti per mostrare 10.000 pagine. Librie dovrebbe risolvere i problemi dei precedenti modelli di libro elettronico, proposti da altri costruttori, che non hanno avuto successo a causa del peso, degli ingombri e della poca autonomia.

Un’altra tendenza comune sarà la scomparsa dei fili. 

Grazie alla connessione radio Wi-Fi o Bluetooth, e al velocissimo standard Wireless USB, non sarà più necessario collegare il telefono cellulare, il PC palmare o la macchina fotografica al proprio PC domestico: basterà avvicinarla e attivare la funzione di connessione senza fili. I dispositivi che porteremo addosso comunicheranno tra di loro costantemente formando una PAN (Personal Area Network), una vera e propria rete informatica che interagirà con quella di chi incontriamo per scambiare informazioni o altri dati.

 Per eliminare il caricabatteria bisognerà aspettare ancora un po’ di tempo, ma il destino delle batterie è segnato: al loro posto si useranno le celle a combustibile (fuel cell) in cui basterà innestare, ogni tanto, una cartuccia dell’apposito liquido di ricarica, un po’ come siamo già abituati a fare con il gas per gli accendini. Insomma, il futuro dei componenti elettronici è segnato: saranno sempre più piccoli, e sempre di più. Li indosseremo, e per questo diventeranno anche oggetto di design e frutto della creatività degli stilisti, protagonisti delle sfilate di moda: il palmare firmato, la memoria della collezione autunno-inverno, il disco fisso che fa pendant con il masterizzatore esterno.

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