Le misure di
protezione contro i contatti diretti possono essere costituiti da:
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isolamento dei conduttori attivi e delle parti in
tensione;
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involucri con diversi gradi di protezione contro la
penetrazione di corpi estranei e di liquidi (grado di protezione IPXX);
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barriere
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distanziamenti
-
ostacoli
-
limitazione della carica elettrica.
Gli isolamenti sono costituiti da materiali
isolanti solidi, liquidi o gassosi. I conduttori delle linee a bassa tensione
sono generalmente isolati in gomma o materie plastiche in grado di mantenere le
loro caratteristiche isolanti e meccaniche alla temperatura di funzionamento.
Gli involucri possono essere metallici o in
materiale isolante e sono classificati mediante le lettere IP seguite da due
numeri, di cui il primo indica la possibilità di penetrazione di corpi solidi
di determinate dimensioni, il secondo
riguarda la possibilità di penetrazione di liquidi, in diverse condizioni. Ad esempio il grado di protezione IP 65
corrisponde ad un involucro che non dà luogo a depositi visibili di polvere
all’interno ed al cui interno getti d’acqua , in tutte le direzioni non
provocano effetti dannosi. La designazione di “apparecchiatura stagna” è priva
di significato perché troppo generica.
Barriere, distanziamenti ed ostacoli servono ad impedire
l’avvicinamento alle parti attive a distanze minori di quella di sicurezza,
funzione della tensione di esercizio.
La limitazione della carica elettrica
viene realizzata in modo che quando si viene a contatto con le parti attive si
trovi interposta una impedenza limitatrice della corrente, “impedenza di
protezione” che limita la corrente a qualche mA.
Protezione contro i contatti indiretti
Le protezioni
contro i contatti indiretti sono costituite da:
a)
collegamento a terra delle masse o impiego di
componenti ad isolamento doppio o rinforzato;
b)
interruzione automatica del circuito.
c)
separazione elettrica, mediante trasformatore di
isolamento;